Ricetta per la zuppa bona! (Fabio ha capito che un ci si mette anche i carzini dentro :P)

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Dato che si cerca (si prova disperatamente :P) di mangiare sano, alla Coop spesso si compra il cavolo, che sia nero o verza (quest’ultimo secondo me è davvero ottimo) e ci si fa la zuppa.

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Dovete sapere che la prima volta che io e Fabio ci siamo dilettati con la cucina si fece una zuppa, e qui devo dire lui ha dato il meglio di sè: avendo il frigo reduce da avanzi di verdure, dove ormai i Gremlins giocavano a nascondino :P, decise di mettere tutto nella pentola a pressione, pomodoro e fagioli e via.

Il risultato fu un gran troiaio, quindi dopo questo episodio ho cercato di istruire Fabio sul fatto che le zuppe si fanno con le giuste verdure, senza finire per metterci anche i calzini vecchi :P.

Quindi sabato mentre siamo a sfornellare si prepara anche la zuppa di cavolo verza, i cui ingredienti sono i seguenti

  • cavolo verza quanto basta (noi si va a occhio), in genere un piccolo intero ci va
  • soffritto
  • patate a cubi
  • passata di pomodoro
  • concentrato di pomodoro q.b
  • sale
  • pepe
  • un po’ d’acqua
  • fagioli in scatola

Si fa andare il soffritto con l’olio, si buttano poi le patate in modo che rilascino l’amido e iniziano a fare la cremina, per ultimo il cavolo verza.

Quando la verdura si è appassita si versa la passata e un cucchiaio di concentrato, un bicchiere di acqua, sale, pepe e si fa andare la pentola a pressione per circa una mezzora.

Il risultato è strepitoso! Se poi nel piatto prima di versarla mettete del pane a imporpognarsi, vi leccherete i baffi assicurato! 😛

 

Un pensiero riguardo “Ricetta per la zuppa bona! (Fabio ha capito che un ci si mette anche i carzini dentro :P)”

  1. Oggi Buatta e un Bib Gourmand, uno di quei ristoranti piacevoli che la Guida Michelin ti segnala, quelli senza impegno, ma dove stai molto bene. E Fabio interpreta meglio dei palermitani la tradizione palermitana. Andavo sempre a un forno di Bagheria a mangiare lo sfincione , mi dice Fabio. Era buonissimo, ma ho cominciato a ragionare sul condimento. E ho capito che la cipolla andava stufata tantissimo, a fuoco bassissimo, con olio e acciuga**.** Poi ci metti il caciocavallo, il pangrattato, l origano e inforni. Cambiando temperatura costantemente. Il risultato e questa focaccia morbidissima e per niente pesante che ti riempie il palato di gioia e (ulteriore) dipendenza da carboidrati. Tra le cose per cui bisogna dare merito a Fabio e Franco, c e stato il capire che a Palermo in pochissimi hanno dato importanza ai vegetali**.** C erano le melanzane, i pomodori, e per il resto brace e pesce. Non c era un vero e proprio attaccamento alla stagionalita degli ingredienti. Certo che un piatto se non ci sono quegli ingredienti, perche non sono di stagione, non lo faccio. Mica stiamo qua a prendere per il culo la gente , mi dice Fabio con la classica parlata romana che gia mi mancava. E Franco e Stefania, i proprietari, con un passato nella moda, non potevano che essere d accordo.

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