Recensione Bar Giannini:la mitica Grazia

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Siccome tanto un s’era mangiato abbastanza, il 14 febbraio (già, il giorno degli innamorati, per noi 3 mesi insieme di abbuffate 😛 ) mentre torniamo a casa da Roma (vedi: Ristorante Sora Lella, La Fraschetta Romanesca) decidiamo di fermarci a fare “merenda” a Villa Saletta, Palaia, Pisa; al mitico Bar Giannini.

Questo storico locale è conosciuto in tutta la zona del pisano, e non: appena varchi la soglia pare di tornare indietro nel tempo di 40 anni, con le mattonelle che mi ricordano la casa della mi nonna, dove ci scivolavo per giocare con la mi cugina.

Comunque, arriviamo che ancora non è aperto: c’è già un bel gruppo di gente fuori che attende per entrare.

Poi ecco che appare lei, la mitica, unica Grazia: se la vedi sembra uno di quei personaggi fissati nel tempo, con quei modi andati persi (purtroppo) così burberi, ma che ti avvicinano tanto ai luoghi e alle attività.

Entriamo e la fila di persone è lunga: lei è lì, dietro al bancone, pronta a scodellare ponce, come un attore è pronto a iniziare il suo monologo sul palco: questo è il Giannini, un palcoscenico, dove attori e pubblico si mescolano e si scambiano battute. E’ un luogo raro ed unico.

Io e Fabio siamo lì, in piedi, ad aspettare di ordinare il nostro leggero aperitivo ( alle 16 del pomeriggio), tagliere di salumi, formaggio e il nostro fedele compagno di sempre, il vino rosso.

Mai, dico mai, dare a vedere che l’attesa di sta stressando, Grazia ha un super potere che fa paura, il super-cazziatone!

Già, azzardati ad avere furia, a fare gesti inconsulti (per lei), che ti arriva una raffica di culi, che nemmeno la festa del culatello a Zibello: io e Fabio ci si casca come pere cotte.

Potete immaginare, San Valentino, tornati da Roma, ci si da un bacio (a stampo) sulla bocca: apriti cielo! Una voce, da dietro la macchina del caffè, ci fa: “o bimbi, queste cose in pubblico non si fanno, San Valentino è fino a stasera a mezzanotte”.

La gente intorno si sbellica, io divento di tutti i colori e anche lui sprofonda nell’imbarazzo.

Ma Grazia è così e ce la perdona subito, ci chiede cosa si desidera e tempo poco (per lei quaranta minuti sono la norma, e se avete furia avete un bel cavallo, come dice un cartello appeso dentro il bar) ci porta salumi, formaggio e la fiaschetta di vino.

Tutto è veramente di ottima qualità : salumi locali, salsiccia fresca da paura, pecorino fresco da leccarsi i baffi e vino rosso del contadino, tanto è bono che si bissa, e stranamente, si esce di lì brilli.

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Fabio prende un ponce per digerire,e con € 20 oltre ad aver mangiato prodotti di qualità delle nostre terre, abbiamo vissuto un pezzo di storia.

Cosa chiedere di più a San Valentino?

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