J63 Birrificio Agricolo Toscano
Dove J starebbe per Julia 63, sicché Giulia solo per il nome era tutta contenta.
S’arriva lì con i nostri amici che per privacy chiameremo con nomi di fantasia (Francesca, natta settimina il 12/5/1985, presso ospedale santa maria benedetta, residente in via del… ehheehhe).
Insomma si riva li (Fabio l’italiano?), tenuta veramente stupenda, attraversiamo il salone che contiene e mostra l’impianto di birrificazione, quello che produce ed imbottiglia la birra che ci verrà servita a cena.
Giulia che lavora alla ToscanaInox Impianti Birra, cioè Giulia li vende questi impainti, rimane affascinata anche se dice che i suoi sono meglio 😛 (provare per credere e sono meglio davvero :P).
E così comincia a dire dopo gli fo una foto, dopo gli fo una foto e io: o fagliela subito!, ovviamente non l’ha mai fatta, l’ho fatta io… hehehe (Povera stella si è sciupata a fare una foto che quando si mangia ormai mi sa solo dire fai foto fai foto fai foto, manco fosse un giapponese che mangia con la forchetta la prima voltab 😛 ).
Insomma salone stupendo, l’impianto della birra, volte, arcate, mattoni e mobili vintage, lo percorriamo tutto, fino al nostro tavolo che si trovA sotto, sotto, sotto un tendone… un bel tendone ma un tendone… bha!
Ma non ci perdiamo d’animo, ordiniamo una bella giraffa di birra da 2,5 litri che come rovesciata sulla sabbia scompare appena appoggia sul tavolo, sarà infatti seguita da ben altre 3 giraffe ma da 3,5 litri che ci da: ((3,5*3)+2,5)/7= 1,86 litri di birra procapite :P.
Antipasti ottimi con un “coso” che si chiama gnocco, ma che pare un pene di pasta fritta avvorto nel presciutto e con stracchino a corredo, salumi, sarcicce stagionate, formaggi vari, mallegato, mortadella, insomma un buon antipasto.
Quell’artri poi prendano un panino (oibho…) io e Giulia si va per due pizze bianche, che il menu specifica ad alta digeribilità, una provola e lardo tartufato, una funghi stracchino e crema di tartufo.
Alla fine si esplodeva. Cosa carina,. con la pizza c’era in omaggio o un dolce o una patta fritta, avendo preso due pizze ne prendiamo uno e uno, e devo dire che sia le patate fritte che il tiramisù alla birra erano molto buoni (Fabio da persona gentile e altruista non è che mi chiede te cosa preferisci, no no ordina uno e uno, d’altronde si sa quando si è in due che si chiede a che fare? 😛 ).
Alla fine si spende non poco, ma si è anche consumato molto quindi direi un prezzo in linea con le aspettative, non certo economico.
Fabio si dimentica di raccontare che la serata è stata accompagnata da un gruppo folk di musica irlandese davvero carino, e ci siamo scatenati sulla musica, tanto si è mangiato che si è anche incrinata una tavola del parquet a forza di saltare 😛 .
Giunti a casa l’arsura dentro di noi era paragonabile ad aver bevuto un bicchiere di sabbia di deserto e mosconi, un litro d’acqua non basta a placare la sete, la pancia ribolle raggiungendo livelli di acidità dove il rutto con fiamme diviene drammaticamente probabile. Ad è cosi quindi che Giulia mi da la buona notte, per fortuna senza fiamme ma sciogliendo in parte un cuscino, e soprattutto l’innocente basilico che aveva assistito a tutto stamani ci guardava ancora cosi.
Nome Ristorante: J63 birrificio agricolo
Indirizzo: Strada Provinciale 12 delle Colline per Livorno 63, Cenaia (PI)
Telefono: 050 -643739
Apertura: Tutti i giorni, tranne il martedì
Valutazione: 3,5