Recensione Agriturismo il Piastrino
Dato che Fabio in questo periodo ha le mestruazioni perenni, per via di tutte le disavventure che capitano, Venerdì sera decido di portarlo io a cena fuori, e seguendo alcuni consigli, opto per l’agriturismo il Piastrino a Vinci.
Non ci sono mai stata e spero che si riveli una buona scelta, dato che non potrei sopportare un’altra sclerata di Fabio in merito al fatto che il piatto che gli hanno portato puzza di cimice :P.
Quindi gli mando un messaggio e gli dico che si va a cena fuori, ma la cosa che lo entusiasma di più è che gli dico che pago io, conoscete bene d’altronde la lunghezza dei bracci del mio fidanzato. (Fabio: infatti ringrazio tanto Giulia, che siccome con le mie braccia corte non arrivo al culo me lo gratta sempre lei 😛 ).
La sera ci troviamo, ci prepariamo insieme e ci avviamo verso Vinci: il navigatore pare ci debba portare a New York, sicchè facciamo un giro pesca, per poi finalmente trovare il Piastrino.
Da fuori si presenta come una casa di campagna semplice e rustica, tanto è che l’entrata sembra nascosta e abbiamo dovuto chiedere per essere certi di aprire la porta giusta: entriamo e l’ambiente è piccolo e molto rurale, e per questo genuino e bello.
Le pareti sono interamente mantenute in pietra e mattoni, i tavoli ricordano quelli di una vecchia trattoria, però la cosa piacevole è che troviamo già predisposto l’antipasto. (Fabio: a me questa cosa non piace in linea di massima, preferisco che mi venga chiesto ciò che mi viene dato (Giulia: non tutto però :P) )
Mangiamo affettati molto buoni, crostini di verdure (per la gioia di Fabio) e pappa al pomodoro, con un sentore di origano molto particolare. (Fabio: le pietanze che ci sono state portate erano così tante che io temevo di essere in un posto a menù fisso).
Finalmente arriva la cameriera che ci espone il menù, a voce, ci sono vari primi e secondi con contorni: noi optiamo per le tagliatelle alla boscaiola, gli gnocchi mascarpone e speck, tagliata con fagioli rifatti e patate arrosto.
I primi piatti arrivano poco dopo, le tagliatelle a me piacciono mentre a bocchina d’oro meno, gli gnocchi sono davvero ottimi.
La tagliata ci viene poi servita sopra il braciere caldo, in modo che possiamo decidere la cottura che desideriamo (dovete sapere che io la carne la mangio al sangue (Fabio: al sangue è un eufemismo, un buon veterinario potrebbe ancora salvare il vitello), Fabio preferisce soletta di scarpe di 5 mesi), i contorni abbondanti e squisiti.
Le porzioni sono davvero abbondanti e finire tutto è impossibile, inoltre ci beviamo due bottiglie di vino della casa, davvero buono. Non riusciamo a prendere il dolce e ordiniamo direttamente i caffè.
Quando andiamo a pagare siamo curiosi di capire quanto potremmo aver speso e la sorpresa più piacevole è lì: in due abbiamo speso la ridicolezza di € 40,00.
Già, avete letto bene, abbiamo speso quasi più di gas per la macchina che a mangiare tutte quelle portate lì.
Concludendo il Piastrino è un luogo semplice e alla mano, il servizio molto cortese e piacevole, la cucina tipica, genuina e soprattutto un rapporto qualità prezzo davvero incredibile (specialmente se pago io 😛 ).
Straconsigliato!
Fabio: dire che abbiamo mangiato tanto è riduttivo, prima della fine della cena, la pancia faceva capolino fra un bottone e l’altro della mia camicia, e Giulia in pensiero per la propria incolumità si è spostata da davanti a me, temendo l’eventuale esplosione di un bottone.
Nel tornare verso casa comunque anche lei accusa i segni del iper pienezza, calze srotolate e reggiseno sganciato per agevolare la respirazione eheheehhe.
E una volta a casa ci siamo bevuti 2 litri d’acqua prima di riuscire a dormire…