Involtini con la Verza

Devo ammettere che questa ragazza, ogni tanto, ha proprio delle idee geniali. Avevamo in casa due hamburger da fare fuori, sapevamo che facevano schifo e si rimandava questo appuntamento da tempo…

Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione. Diceva Il Perozzi. È così Giulia spappola gli hamburger, li insaporisce con aglio, sale e pepe, per avvolgerli in foglie di cavolo verza.

Scaldato un filo d’olio in una padella, scotta gli involtini appena fatti, per poi coprirli con velo di pomodoro e lasciarli andare per una decina di minuti.

Il pomodoro si ritira lasciando dietro di se una densa e saporitissima cremina. Messi nel piatto si rivelano ottimi e quelli destinati al mio pranzo per giorno successivo spariscono come per magia.

Davvero un’ ottima cena.

Oggi a pranzo però, mi tocca una scatoletta di fagioli GRRRRRRRR 😛

Ma, c’è sempre un ma… raccontato così pare che tutto si sia svolto in pochi minuti, in realtà abbiamo avuto tre momenti particolarmente catartici.

Punto Uno: Giulia e il bachino nella Verza.

Con la tipica calma di un Diavolo della Tasmania, Giulia ha iniziato a fare gli involtini con le foglie di Verza senza prima lavarle, quando mi avvicino e noto il simpatico velo marrone che le copre gli chiedo: gli hai dato di pepe o è terriccio? Era terriccio… Quindi mi appronto al lavaggio della verza (e che caz…) quando esclamo: guarda Giulia c’è un bachino!

S’è rischiato lo svenimento dallo schifo, accasciatesi su una sedia credevo di averla persa. Non avevo i classici sali per aiutarla a riprendersi, ma una fetta di pecorino passata sotto il naso ha avuto gli stessi effetti riportandola a noi 😛 (P.s di Giulia: infatti ero io che come una bambina da un’ora mi lamenticchiavo per mangiare :P, tanto è che alla mia proposta “perchè non mangi un pezzetto di formaggio?” a Fabio si illuminano gli occhi)

 

Punto Due: Giulia e gli stuzzicadenti.

Avete presente la Foresta dei pugnali volanti? Ecco non fate mai di trovarvi soli con Giulia e un barattolino di stuzzicadenti perche la vostra incolumità sarà seriamente a rischio, nella migliore delle ipotesi vi ritroverete una mano Impuntata in fronte. Colta da un raptus ha iniziato a infilzare e ri infilzare i poveri involtini con decine di stuzzicadenti, tanto che gli ho detto che se voleva mangiare ricci di mare bastava dirlo si compravano… 😛

A ovviamente ho dovuto io richiudere tutti gli involtini che ormai sembravano vittime di una sparatoria. (P.s di Giulia: ecco l’homo heroe, una specia ormai estinta, che si prodiga a fare faccende che altrimenti le donne non potrebbero mai risolvere da sole 😛 )

Punto Tre: Giulia e l’olio friggente.

La teglia che abbiamo usato per cuocere gli Involtini era fresca di lavaggio, aveva ancora qualche goccia d’acqua quando è finita sul fornello con l’olio. L’acqua ha cosi iniziato a scoppiettare mentre l’olio scaldava, il che è normale. Ma cosa c’era invece di anormale? Il fatto che Giulia permanesse davanti la teglia facendosi colpire dalle piccole esplosioni in un tripudio di lamenti, senza spostarsi di un nanometro.

Vedendomi costretto ad intervenire, le soluzioni erano due: o impanavo Giulia e lasciavo che finisse di auto friggersi, o tappavo la teglia.

Mosso da non so quale altruismo, opto per tappare la teglia, solo che la Giulia, curiosa non faceva altro che alzare il tappo per scuriosare sull’andamento della cottura. Ma lo alzava di un centimetro solo, per poi avvicinarsi con il volto e spiare all’interno della teglia, come in un film comico ogni volta veniva centrata nell’occhio da uno schizzo d’olio bollente con a seguire coro di imprecazioni.

Quindi apparte che domani probabilmente a cena abbiamo le sue pupille fritte, ho redarguito giulia su come controllare l’andamento di una frittura senza cuocersi da soli, m’ha preso alla lettera, e mi sono cosi ritrovato i casa un cavaliere crociato che girava con un coperchio come scudo e un mestolo spada… (P.s di Giulia: ahahahah questo è vero, ma  a me guardà le pentole col binocolo ancora non mi riesce 😛 )

Però anche per questo ogni giorno mi piace di più 😛

Notare l’espressione con cui dice: e che ce vo? Loso che sono brava 😛 hehehhe