Recensione Trattoria Dardano: porcini fritti al mercatino dell’usato
Se la cucina è continua evoluzione, si può dire che anche una storia d’amore lo é : un continuo andare avanti, voltare le pagine di un libro ( nel nostro caso di ricette 😛 ) totalmente nuovo e stupirsi ad ogni nuova avventura.
Nel caso mio e di Fabio la nuova avventura arriva il weekend del 5 e 6 Dicembre, quando decidiamo di partire per un viaggetto romantico (ahahah ok, no, viaggetto eno-gastronomico ci si addice di più), che prevede Passignano sul Trasimeno e, tornando verso casa, Cortona.
Proprio nella medievale città aretina scopriamo un luogo che, tuttora, ci fa veni fame solo a nominarlo: la Trattoria Dardano.
Questo tipico locale si trova nel pieno centro del borgo, subito davanti alla stazione dei carabinieri (tranquilli c’è da fa una bella salita a piedi e una bella camminata per tornare alla macchina, sicché bevete quanto vi pare, io e Fabio s’era abbastanza brilli 😛 ): il nostro amico Giancarlo:
Prenotiamo per le 12:30 e, per ingannare il tempo, un fashion blogger mancato come Fabio ( ahahah), non può che infilarsi dentro a un mercatino dell’usato e comprare cinque cappotti per ben € 25, donati tutti in beneficenza.
Lo shopping diventa veramente estremo quando, per trasportare gli acquisti, non provvisti di borse adeguate, chiediamo a un bar di darci un sacchetto nero del sudicio (avete letto bene sì).
Per fortuna è già ora di pranzo: entriamo nella trattoria Dardano affamati e curiosi di assaggiare i famosi porcini fritti, indicati anche nell’insegna fuori del locale.
L’aria che si respira è originale e tipica delle bettole toscane degli anni ’70: niente pretese sull’arredamento, cordialità e simpatia nel servire i clienti.
Il menù offre tipici piatti toscani ad un prezzo moderato: noi optiamo, per iniziare (notare bene, per iniziare 😛 ) un piatto di salsicce con patatine fritte, una porzione di funghi fritti e una porzione di pecorino, tutto da dividere (tassativamente a metà, vero Fabio 😛 ?), e ovviamente una fiaschetta di vino rosso della casa.
Appena assaggiamo i funghi ,Albano e Romina che cantano “Felicitààà..” si materializzano nelle nostre papille gustative: sono veramente la fine del mondo.
Finiamo le nostre porzioni alla velocità della luce, compreso il vino, e sfidando il buon costume, ordiniamo un’altra porzione di salsicce e funghi, e perchè no, una di fagioli all’uccelletto. Vino a fiumi.
Siamo in estasi, gioiosi, felici, anche più belli (il buon cibo fa bene all’anima
Ovviamente terminiamo con un tiramisù a mezzo (eravamo indecisi con una pasta al pesto, perchè la verdura fa sempre bene 😛 ), ottimo anche quello, e un caffè per iniziare la digestione.
Prima di andarcene Fabio, un po’ troppo allegro :D, si reca in cucina per fare i complimenti al cuoco ( ed ha ragione), e poi ci riavviamo alla macchina per tornare, purtroppo, a casa.